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Mar
Efficienza – la fonte energetica “dimenticata”
L’efficienza costituisce una fonte di energia per qualsiasi processo caratterizzato da fabbisogno energetico.
L’energia è indispensabile per la creazione, l’esistenza e l’evoluzione di qualsiasi entità materiale.
L’energia è materia E=mc² e la materia è energia m=E/c²; in base a tale legge, le centrali nucleari a fissione trasformano il materiale radioattivo, fissile, in energia.
Il crescente fabbisogno energetico mondiale e la necessità di ridurre le emissioni di gas inquinanti (NOx, SO2, CO, pm 0...10) e clima alteranti come l’anidride carbonica, hanno richiesto l’attuazione di politiche per ridurre l’impiego di combustibili fossili, migliorando l’efficienza energetica e sviluppando tecnologie per lo sfruttamento di energia idrica, eolica, fotovoltaica, geotermica, solare termica, biogas e biomasse.
La dipendenza dalle fonti di energia fossile e nucleare prevale per le possibilità di approvvigionamento continuo ed eventuale accumulo di eventuali riserve necessarie per fronteggiare eventuali sospensioni dei servizi di fornitura energetica primaria.
Il problema dell’energia nucleare, prodotta e trasformata nelle centrali nucleari a fissione controllata, è costituito dalla disponibilità limitata delle riserve minerarie di materiale fissile e dalla necessità di smaltire le scorie radioattive di materiale fissile esaurito, inutilizzabile nel processo di reazione nucleare controllata.
Lo sfruttamento dell’energia rinnovabile, ad esclusione delle fonti geotermiche, idroelettriche, biogas e biomasse, è soggetto alla discontinuità delle fonti d’energia primaria (eolica e solare) e dal rapporto tra la potenza massima erogabile e la superficie di terreno occupata dagli impianti necessari per produrla.
Ad esclusione dell’energia idroelettrica, che consente la produzione continuativa di elettricità con elevati livelli di efficienza, l’impiego diffuso di combustibili di origine fossile, biogas e biomasse, comporta lo sfruttamento di processi di trasformazione energetica caratterizzati da livelli di efficienza ridotti a causa delle dispersioni termiche che caratterizzano tali tecnologie.
Migliorare l’efficienza dei processi energetici equivale a disporre di ulteriori fonti ausiliarie d’energia.
Renergy 1.618 dispone della tecnologia brevettata, idonea per sfruttare al meglio l’energia termica altrimenti destinata ad essere dispersa da qualsiasi impianto di produzione d’energia meccanica, o elettrica, a partire da fonti fossili, biogas e biomasse, o da qualsiasi processo industriale che dissipi calore trasportato mediante fluidi liquidi o gassosi, aventi temperature superiori a 80 °C.
Tali tecnologie consentono di trasformare l’energia termica in energia meccanica o elettrica, con efficienze variabili tra il 20% e il 30%, a seconda delle temperature disponibili, consentendo di raggiungere i parametri di efficienza globale necessari per perseguire i valori di Primary Energy Saving (P.E.S.) previsti per gli impianti di cogenerazione ad alto rendimento energetico (C.A.R.).
Renergy è la nuova fonte di energia rinnovabile alimentata da calore di scarto avente temperatura superiore a 80 °C.